Aspetti Tecnologici e Legali degli Ecosistemi Digitali

Fulvio Ananasso, Stati Generali dell'Innovazione

Monica Palmirani, Università di Bologna

La Rete rappresenta un potente motore di crescita democratica, sviluppo sostenibile e creazione di nuova occupazione. Occorre promuovere lo sviluppo e la conoscenza di internet, delle information & communication technologies (ICT) e delle loro applicazioni, approfondendo la comprensione degli aspetti tecnologici, legali, etici ed economici degli Ecosistemi Digitali secondo le prospettive di tutti gli stakeholder – Società Civile, Imprese, Professionisti, Finanza, Istituzioni, Politica, etc.

Le emergenti tecnologie big data, cognitive computing, artificial intelligence (AI), blockchain pongono nuove sfide (anche di “digital ethics”) che richiedono un processo di consapevolezza, maturazione ed evoluzione dei criteri di conoscenza e valutazione, sia per la gli utenti (prosumer) sia per i professionisti ICT sia per coloro che devono definire policy e regole di gestione dei sistemi e trattamento dei dati – soprattutto nell’ambito delle libertà e dei diritti personali, nonché dei beni comuni al servizio dell’interesse pubblico.

Citando John Naisbitt «Per la prima volta abbiamo un'economia basata su una risorsa chiave - le informazioni - che non solo è rinnovabile, ma che cresce con il suo utilizzo. Non si corre il rischio che si esaurisca, ma di esserne sopraffatti». Il rischio è che tale risorsa venga “immagazzinata” da pochi attori di mercato, intrappolata in un ecosistema complesso, e non resa riusabile e circolabile per il bene collettivo.

Lo scopo del workshop è pertanto fornire una panoramica il più possibile esauriente sui temi rilevanti dell’Economia Digitale, attualmente dominata dalla Scienza dei Dati(agevolata dal massiccio utilizzo di servizi in cloud): una sorta di 5a rivoluzione IT dopo il mainframe computing (anni 1960), il personal computer (anni 1980), internet / web 1.0 (anni 1990) e web 2.0 / social networking  (anni 2000). Quella che Floridi definisce la 4a rivoluzione industriale dominata dall’onlife e della hyperstoria.

Dopo aver richiamato i principi base di Internet (storia, principi di funzionamento, multi-stakeholder governance, registri, world wide web, etc.), verranno illustrate le infrastrutture abilitanti di comunicazione elettronica, che pongono seri interrogativi sui requisiti di neutralità della rete e dei servizi -- motori di ricerca, devices, apps, ecc.

Tali basi informative ci consentiranno di affrontare i temi rilevanti degli Ecosistemi Digitali, quali i requisiti di sistema, i vari ‘strati’ (telecomunicazioni, piattaforme, contenuti, individui), lo sbilanciamento dei costi sostenuti dallo strato telecomunicazioni (TelCo) rispetto allo strato piattaforme “over the top” (OTT), lo squilibrio fra i creatori di contenuti e le piattaforme generaliste (e.g., Direttiva sul diritto d'autore nel mercato unico digitale) e quello fra i fornitori di  cloud computing e le TelCo, per arrivare ai nuovi diritti introdotti dal regolamento europeo in materia di dati personali General Data Protection Regulation (GDPR). Il diritto è intervenuto in modo frammentato e non ha risolto i problemi complessivi dell’Ecosistema di Internet, semmai ha arginato impellenti e limitati fenomeni e necessità, spostando spesso il peso del problema verso altri attori di tale articolata costellazione.

Verranno quindi sintetizzati i principi del trattamento dei dati personali, indicando come gestire i propri dati (personali e particolari), conoscere ed esercitare i propri diritti alla luce del regolamento GDPR (tracciamento e profilatura di utente, sicurezza, diritto all'oblio, ecc.) che ci permetteranno di tracciare alcune linee guida riguardo alla “Digital Ethics”, diritti e doveri nell’era di internet, Etica dei Dati e delle Piattaforme. Raccogliamo la domanda che ci pone nei sui scritti Stefano Rodotà, il cittadino post-moderno e il post-umano, nell’era della post-verità (fake news), «può [quest’uomo nuovo] essere ancora dignus?» o dovrà piegarsi alla tecnologia ad essere «homus numericus»? Per rispondere a questa domanda occorre richiamare il tema delle competenze necessarie per essere cittadini e consumatori (anzi, ‘consum-attori’) consapevoli, colmando il gap che ancora ci vede in posizioni di retroguardia nei Paesi sviluppati riguardo alla consapevolezza e dispiegamento di Ecosistemi Digitali intelligenti.